• Certificado de Calidad

    ISO 9001:2015 / ES-0395/2014
  • Grupo Líder

    En España

Javier Ramos

Farmaco antipertensivo, possibile trattamento per diabete 1 nei bambini

Il trial SCALE [39] ha reclutato 846 pazienti al fine di valutare l’utilità di liraglutide nel management del peso corporeo nei pazienti diabetici in sovrappeso o obesi. I pazienti sono stati assegnati in modo randomizzato a ricevere liraglutide 3 mg, 1,8 mg o placebo. Alla fine del periodo di studio di 56 settimane, nei bracci dei pazienti trattati con liraglutide si è registrato non solo un calo ponderale significativo, ma anche la riduzione del rapporto albumina/creatinina urinarie (UACR) nella misura del 18,36, 10,79 e del 2,34%, rispettivamente. Infine, un’ipotesi affascinante riguarda il possibile ruolo dei GLP-1RA nel modificare la composizione del microbiota intestinale, la cui disregolazione è oggi correlata all’insorgenza di numerose condizioni patologiche, compresa la CKD. Uno studio condotto su modello animale ha comparato gli effetti di liraglutide e di saxagliptin sulla composizione del microbiota intestinale. Gli autori [38] hanno osservato che liraglutide (ma non saxagliptin) determina una minore espressione dei filotipi correlati all’obesità (tra cui roseburia, erysipelotrichaceae incertae sedis, marvinbryantia, and parabacteroides), mentre al contrario promuove la crescita dei filotipi blautia e coprococcus che sono correlati a un BMI più basso.

  • Quando l’insulina è necessaria per i pazienti con diabete di tipo 2, il controllo glicemico può essere spesso ottenuto con l’insulina basale combinata con farmaci antiperglicemici non a base di insulina, sebbene l’insulina prandiale possa essere necessaria in alcuni pazienti.
  • Le riduzioni pressorie registrate con l’uso di liraglutide possono essere dovute al calo ponderale più che ad un effetto specifico del farmaco.
  • La diminuzione della pressione sistolica è stata analoga a quella indotta da exenatide (-2,5 mmHg e -2,0 mmHg)10 e da sitagliptin (-0,55 e -0,72 mmHg vs – 0,94 mmHg)11 e al placebo (-4,0 mmHg e -1,4 mmHg) nello studio di confronto con l’insulina glargine (+0,5 mmHg)9.
  • Nei ratti, la somministrazione di BPC-157 insieme a cuprizone (che induce danni simili a quelli osservati nella sclerosi multipla) ha attenuato i danni cerebrali e le anomalie cliniche osservate nei ratti di controllo a cui non era stato somministrato il peptide 40.

La semaglutide imita il comportamento del GLP-1, un ormone prodotto dall’intestino che ha il compito di stimolare la produzione di insulina e inibire quella di glucagone (un ormone che fa aumentare il livello di zuccheri nel sangue quando la glicemia è bassa), aiutando ad abbassare i livelli di zucchero nel sangue. Gli effetti della semaglutide sono inoltre significativi dal punto di vista del controllo della fame e della sazietà, riducendo l’appetito e favorendo la perdita di peso, in quanto gli ormoni che questi farmaci mimano fanno parte di questi complessi sistemi di controllo. Il calo ponderale ricordiamo essere inoltre un elemento chiave nel buon andamento del diabete mellito in un paziente sovrappeso e obeso e pertanto questi farmaci migliorano la glicemia anche indirettamente, attraverso la riduzione del peso.

Cosa dovrebbe fare chi vuole perdere peso?

Nell’obesità viscerale, infatti, tutti i componenti del sistema renina angiotensina-aldosterone (RAAS) sono aumentati. L’anormale regolazione a favore del RAAS nell’obesità sembra essere associata ad una riduzione dell’attività dei NPs. Infatti, gli effetti benefici dei NPs sul sistema CV dipendono in parte dalla loro capacità di antagonizzare il RAAS a più livelli.

Agisce in modo molto mirato sulle rughe, con un’azione riempitiva e rimpolpante che riempie la ruga e restituisce tono e compattezza alla pelle del viso. ESSENZIA Crema Viso Antirugheè una crema per il viso con azione antirughe che apporta collagene alla pelle. Grazie a uno speciale peptide agisce in modo mirato sulle rughe appianandole e regalando alla pelle compattezza ed elasticità.

Centro Cardiovascolare

I tiazolidinedioni aumentano anche i livelli di lipoproteine ad alta densità, riducono i trigliceridi e possono avere effetti antinfiammatori e anti-aterosclerotici. I tiazolidinedioni hanno la stessa efficacia delle sulfoniluree e della metformina nel ridurre l’emoglobina A1C. I tiazolidinedioni possono essere utili nel trattamento della steatosi epatica non alcolica Malattia epatica associata a disfunzione metabolica (MASLD) La steatosi epatica è un eccessivo accumulo di lipidi negli epatociti. La steatosi epatica non alcolica (Nonalcoholic Fatty Liver Disease, NAFLD) comprende la semplice infiltrazione grassa …

È stato infatti dimostrato che la semaglutide, il farmaco più famoso in questo momento, riduce la fame e rallenta lo svuotamento dello stomaco, aumentando il senso di sazietà. Misure di esito secondarie Peso corporeo Nelle varie sperimentazioni, i pazienti trattati con liraglutide hanno presentato una modesta riduzione del peso corporeo. In uno studio, la riduzione, dose-dipendente, è stata https://it-personaltrainer.com/bodybuilding/piu-crescita-muscolare-in-5-semplici-passaggi/ di 1,8 kg, 2,6 kg e 2,8 kg rispettivamente con 0,6 mg, 1,2 mg e 1,8 mg contro un aumento di peso di 1 kg con glimepride6. Il calo ponderale con le due dosi più alte è risultato significativamente maggiore di quello osservato con placebo (-1,5 kg). Rispetto all’aumento di peso di 1,6 kg registrato nel gruppo insulina glargine, il peso è diminuito in media di 1,8 kg nel gruppo liraglutide9.

Una molecola a forma di stella uccide i «superbatteri» resistenti ai farmaci

Nell’arco delle 48 ore dello studio, il punteggio NRS medio è sceso da 8,07 a 3,14, per una riduzione di 4,93 punti. Corrisponde a una riduzione del 37% del punteggio del dolore in 24 ore e del 61% in 48 ore (Fig. 3). Le proprietà lipolitiche dei NPs sono state descritte per la prima volta da Sengenès et al.,2 che hanno osservato come il peptide natriuretico atriale (ANP) fosse il più potente attivatore della lipolisi, seguito da peptide natriuretico cerebrale (BNP) e peptide natriuretico di tipo-C (CNP).

I sintomi di ipoglicemia lieve o moderata comprendono cefalea, diaforesi, palpitazioni, sensazione di testa vuota, offuscamento della vista, agitazione e confusione. Nei pazienti anziani, l’ipoglicemia può determinare una sintomatologia simile all’ictus, con afasia o emiparesi e può causare con più facilità ictus, infarto del miocardio e morte improvvisa. Nel corso dello studio non sono state segnalate reazioni avverse per il prodotto in sperimentazione. I dati di una partecipante sono stati esclusi alla V2 per via dell’uso di analgesici orali da banco per dolori mestruali non correlati. Sono stati arruolati nello studio 30 pazienti, maschi o femmine, in salute, di almeno 18 anni di età, che soddisfacevano tutti i criteri di inclusione e nessuno dei criteri di esclusione (Tab. I). Dei pazienti arruolati, 29 hanno completato lo studio, mentre 1 ha abbandonato in quanto, dopo il primo incontro con il medico, non è stato possibile mantenere il contatto.

E’ causata da una ridotta secrezione di insulina o dalla combinazione di ridotta secrezione e resistenza periferica all’azione di questo ormone. RISULTATI La coorte includeva 4144 utilizzatori di liraglutide, 613 di semaglutide e 654 di bupropione-naltrexone. I tassi di incidenza per i 4 esiti erano elevati tra gli utilizzatori di agonisti del recettore GLP-1 rispetto agli utilizzatori di bupropione-naltrexone. L’uso degli agonisti del recettore GLP-1, rispetto al bupropione-naltrexone, era associato a un aumento del rischio di pancreatite (HR aggiustato, 9,09 [IC al 95%, 1,25-66,00]), occlusione intestinale (HR, 4,22 [IC al 95%, 1,02-17,40]) e gastroparesi (HR, 3,67 [IC al 95%, 1,15-11,90]), ma non di malattia biliare (HR, 1,50 [IC al 95%, 0,89-2,53]).

La dose correttiva (livello glicemico attuale – livello glicemico target/fattore di correzione) è la dose di insulina che abbasserà il livello di glucosio nel sangue fino all’intervallo di riferimento. Questa dose di correzione può essere aggiunta alla dose di insulina prandiale che viene calcolata per il numero di carboidrati in un pasto, utilizzando il rapporto fra carboidrati e insulina. Il rapporto insulina/carboidrati viene spesso calcolato utilizzando la «regola 500» (dose giornaliera totale/500). I pazienti con diabete mellito di tipo 2 sono spesso trattati inizialmente con dieta ed esercizio fisico. Se tali misure non sono sufficienti per il controllo glicemico, ai pazienti possono essere prescritti farmaci antiperglicemici orali, il glucagone per via iniettabile, come nel caso degli agonisti del recettore del peptide 1 simile al glucagone (GLP-1), l’insulina, o una combinazione di questi farmaci. Gli inibitori del cotrasportatore sodio-glucosio di tipo 2 (Sodium-glucose co-transporter 2 [SGLT2]) (canagliflozina, dapagliflozina, empagiflozina, ertugiflozina) inibiscono il cotrasportatore sodio-glucosio di tipo 2 nel tubulo prossimale del rene, che blocca il glucosio riassorbimento causando glicosuria, e abbassando glucosio plasmatico.